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Ti vogliamo portare in cima a Stromboli, farti vivere una delle esperienze più belle del mondo. Ammirare le eruzioni, salire 1000 metri di vulcano e ammirare il panorama di tutto l’arcipelago delle Isole Eolie. Certo tutto a vela! Siamo esperti delle Isole Eolie da oltre 20 anni e ti faremo vivere un viaggio incredibile!
Il Bali 4.5 o il Bali 4.8 sono catamarani ideali per vivere l’esperienza di charter alle Isole Eolie e sopratutto per trasformare il semplice charter in una esperienza tra escursioni in cima ai vulcani ed immersioni subacquee. Esperienza adatta a tutti ed a tutte le età, ed a tutti coloro in possesso di brevetto sub!
L’arcipelago delle Isole Eolie
Noi di Barcando charter navighiamo alle Isole Eolie da oltre 20 anni e conosciamo ogni angolo più nascosto. Affidatevi a noi, vi garantiamo una splendida vacanza. L’arcipelago delle Isole Eolie è composto da 7 Isole più vari isolotti e scogli. L’arcipelago più bello del Mediterraneo ed uno dei più belli al mondo. Le zone abitate sono costruite quasi tutte sul lato Est di ogni isola; questo perchè è il lato più riparato dai forti e frequenti venti di Maestrale. E’ bene fare attenzione ad alcuni scogli affioranti che si trovano soprattutto a Lipari e Panarea. In ogni caso è meglio tenere sempre una certa distanza dalla riva delle Isole ed Isolotti a meno ché non si è abbastanza pratici della zona. Si può dare ancora in tutte le baie delle Isole Eolie e gli ancoraggi sono anche molto semplici, solo alcuni sono resi più difficili dalle diverse ed improvvise variazioni di profondità dei fondali ma, basta informarsi prima e tutto sara’ più semplice. Le strutture portuali alle Isole Eolie non sono molte e si trovano a Lipari, Vulcano, Salina e Filicudi; Lipari Pignataro e il porto delle Eolie di Salina sono le strutture più sicure e riparate. Le isole Eolie sanno sempre stupire ed affascinare rendendo gradevoli le vostre vacanze in barca a vela. Imbarchi da: Sicilia: Capo d’Orlando.
Vulcano è l’isola più meridionale di tutto l’arcipelago delle Eolie, dista meno di 12 miglia dalla costa settentrionale della Sicilia. E’ formata da più vulcani, di cui il più alto – il Grande Cratere – domina il porto . L’ultima eruzione distrusse completamente l’abitato, ma oggi l’attività vulcanica si limita a fumarole, a fonti sulfuree calde e polle sottomarine di gas bollenti che riscaldano in alcuni punti le acque marine. Da mare, Vulcano offre fantastiche visioni di coste impervie e multicolori, anche se ben poche sono le possibilità di scalo date le profondità irregolari e le forti correnti dell’isola. Da lontano, provenendo da w oppure da E, Vulcanello sembra come un’isolotto tra Vulcano e Lipari. In realtà è un istmo sabbioso che la unisce a Vulcano e da qui nascono le uniche baie sicure dell’isola: Porto Ponente e Porto Levante. Le fonti calde e la piscina naturale di fanghi solforosi che sorge nelle immediate vicinanze del porto, rappresentano una curiosità che giustifica lo scalo, ma attenzione ai forti e sgradevoli odori che l’immersione lascia sulla pelle ed impregna indelebilmente tutto l’abbigliamento.
Da vedere:
Porto di Levante: Baia con ancoraggi, gavitelli e marina, di fronte centro di Vulcano e i fanghi
Baia di Ponente: Ancoraggio in baia, spiaggia di sabbie nere.
Gelso: Ancoraggi di fronte a stupende spiagge di sabbie nere immerse nel verde.
Grotta del Cavallo: Ancoraggio nella baia sx ed o dx della baia della grotta e Piscina di Venere
Gran Cratere la Fossa: Trekking al Gran Cratere con importanti attività fumarolica e stupenda vista dell’arcipelago.
Fanghi: Camminata nel paese e sosta alle vasche di fango sulfureo (hanno un alto potere terapeutico) e alla spiaggia di acque calde per un bagno nelle acque temperate dai gas del vulcano che erompono dal fondale.
Vulcanello: Escursione a Vulcanello, con vista panoramica di Lipari, e osservazione della Valle dei Mostri e delle sue strane sagome di lava.
Lipari è la capitale delle isole Eolie, è l’isola più vasta, la più popolata e la più attrezzata dell’arcipelago. Ed è stata anche la prima isola ad essere abitata, infatti i primi abitanti dell’arcipelago si installarono sulla collina del Castello, attorno a cui si è sviluppato in seguito il bellissimo paese di Lipari. Lipari è uno scalo estremamente piacevole ed affascinante con le sue viuzze che salgono al castello costruito nel XVI sec. La più grande ed attrezzata isola dell’arcipelago, a Lipari si trova il principale porto di tutte le Eolie. Offre inoltre molte possibilità di ancoraggi e ridossi. La costa N ed E sono sicure ovunque, mentre la parte W e SW ha alcuni scogli e gruppi di semi-affioranti. Da non perdere Canneto, la cava della pomice, Acquacalda. Fare sempre molta attenzione ai fondali irregolari.
PORTI ED ANCORAGGI DI LIPARI
I porti di Lipari: PIGNATARO, MARINA LUNGA, SOTTOMONASTERO. Uno adiacente all’altro, chiaramente sempre molto affollati nei periodi di alta stagione. Completamente esposti a venti provenienti dal 1° e 2° quadrante. Non é altro che una grande baia, completamente aperta a SE, che ospita strutture galleggianti, un piccolo porticciolo ed ancoraggi in banchina (Sottomonastero)
Pignataro: situato all’estremo lato N della baia , è ridossato da un braccio a gomito orientato per WSW Oltre al marina privato, si può trovare posto affiancandosi ai pescherecci. Altro inconveniente è che il porto è decentrato e fuori da ogni contatto con il paese.
Marina Lunga: è costellato di pontili galleggianti con servizio mooring, acqua e luce, anche se sono sempre pieni. Infatti consigliamo di prenotare con anticipo sopratutto nei mesi di Luglio ed Agosto.
Lipari Service: VHF 77
Tel: +39 334 5694958
Tel. + 39 330 370123
Sconto 10% clienti Barcando
In questo porto è possibile il rifornimento di carburante ed acqua.
Ulteriori ancoraggi possibili per fermarsi a Lipari e regalarsi una serata a terra: in rada a Sottomonastero oppure in rada a Marina Corta.
Salina è delle isole Eolie quella più alta sul mare, circa 960 mt. E’ formata da due vette collegate tra loro, ed è anche l’isola più verde. Trampolino di lancio per Filicudi, ma anche l’isola, dopo Lipari che offre una notte tranquilla in porto, se si è fortunati e se si è fuori stagione. E’ qui possibile fare rifornimento, sia di carburante sia d’acqua. Prende il nome dalle antiche saline, oggi completamente abbandonate ma ancora visibili a Punta Lingua, estremità SE di Salina.
I porti: S. MARINA DI SALINA – versante E – RINELLA – versante S -. Il primo è il più importante approdo dell’isola, proprio ai piedi del paese principale dell’isola di Salina. Si divide in due darsene, l’una riservata alle
sole imbarcazioni da diporto non più lunghe di 15 metri, l’altro adiacente è la darsena Nord, dove è inoltre possibile fare rifornimento di carburante e di acqua. Qui vi sono anche gli scali dei traghetti ed aliscafi di linea, che collegano Salina con le
altre isole delle Eolie, con Napoli, con Milazzo. Il restante spazio all’interno del porto interamente banchinato, è destinato alle imbarcazioni da diporto, ma non vi è servizio mooring. Essendo peraltro le isole Eolie sempre molto affollate, sarà probabile dover dar fondo all’ancora proprio fuori il porto turistico su fondale regolare di 7 – 15 metri di poseidonia
e roccia. Ottimo ridosso con venti da W. RINELLA è invece un’insenatura naturale trasformata in porto grazie ad un molo cha parte dalla riva e che protende verso ovest. E’ ottimo ridosso dai venti del 1° e 2° quadrante, ma completamente esposta ai venti meridionali. Ci si può ormeggiare in banchina solo se non è previsto l’arrivo dei traghetti. In alternativa è possible dare ancora dinanzi le spiaggetta in 4 – 7 mt di acqua su fondale di sabbia ed alghe.
Da non perdere l’ansa di Pollara , sotto punta Perciato all’estremità NW di Salina. Il grosso Faraglione è circondato da secche, l’accesso alla baia è esclusivamente dal lato Nord. buon ridosso con venti da NE. Anche Punta Lingua , merita uno scalo. Estremità a SE di Salina, è uno scalo gradevole e tranquillo, e un buon ridosso dai venti di W. Il miglior ancoraggio è dinanzi la spiaggia su un fondale molto irregolare di poseidonea e roccia.
Senza dubbio la più frivola delle sette sorelle. E’ definita un po’ la C a p r i d e l l e E o l i e . Tu t t o è estremamente curato fino ed oltre i dettagli, rigorosamente in stile eoliano. Panarea risulta abbastanza ospitale per chi naviga. Offre buoni ridossi con venti provenienti da W e N. La costa occidentale scende in mare con ripidi picchi, mentre il lato E di Panarea offre una costa più dolce che a tratti si apre per offrire baie ed insenature dai buoni ancoraggi. La costa dell’isola di Panarea non presenta pericoli se non molto sotto costa, mentre numerose sono le secche ed i gruppi di isolotti, molto pericolosi, che sono situati non molto lontani dall’isola di Panarea, specie nel versante SE – NE. L’avvicinamento è possibile con bel tempo a Basiluzzo, Lisca Bianca, Dattilo e Lisca Nera. Porre moltissima attenzione alle secche che le circondano.
ANCORAGGI DI PANAREA
Il migliore ancoraggio di Panarea è senza dubbio in cala Milazzese, un posto sicuro con venti da N e da W con ottimo fondale di sabbia e poseidonia. Adiacente Cala Milazzese, e da non perdere, Cala
Junco, oggi area protetta in seguito a ritrovamenti archeologici. Cala della Nave, sul versante NW di Panarea, rappresenta l’unica alternativa con venti da SUD. Si riconosce per il grosso scoglio alto 40 mt (La Nave) che sporge circa 100 mt dall’isola. L’avvicinamento non presenta pericolo, solo i fondali sabbiosi disseminati di lastre vulcaniche sono molto irregolari. Si consiglia l’uso di un grippiale. Sconsigliato sempre l’attracco al molo Ditella, scalo di linea per i collegamenti tra Panarea e le altre isole delle Eolie, tra Panarea e Napoli e tra Panarea e Milazzo in Sicilia. Peraltro sempre sovraffollato di estate e sottoposto agli effetti dell’onda anche con venti da W.
PERICOLI DI PANAREA : a 0,5 miglia del versante SE di Panarea abbiamo LE FORMICHE, gruppo di scoglietti circondati da bassi fondali rocciosi e semiaffioranti non segnalati, settore rosso per chi naviga in notturna. Estremamente pericolose. Porre attenzione e consultare le carte nautiche.
L’arcipelago delle Isole Eolie è costituito da sette splendide Isole caratterizzate da una natura selvaggia e incontaminata che offre ai suoi visitatori scenari sempre nuovi e paesaggi mozzafiato. Di natura vulcanica, l’arcipelago vanta una delle più note isole del mondo: Stromboli, la più settentrionale delle Eolie, che ospita il più attivo dei vulcani europei. Dall’Osservatorio della Marina Militare, a Punta Labronzo, sono perfettamente visibili le frequenti e spettacolari eruzioni di questo esplosivo gigante della natura. A poche centinaia di metri a nord-est dell’isola si erge lo scoglio dello Strombolicchio, nato da una delle più antiche eruzioni vulcaniche mai avvenute alle isole Eolie e che oggi fa sfoggio del suo splendido faro alimentato a energia solare. I visitatori più curiosi apprezzeranno il suggestivo percorso che si snoda attraverso il villaggio di Stromboli tra le antiche case in stile eoliano, con architetture essenziali e aperte verso l’esterno, fino alla Sciara del fuoco, un ripido pendio che scende dal cratere dello Stromboli, da cui si possono ammirare le esplosioni e il romantico tramonto a picco sul mare. Per un’esperienza ancor più suggestiva, partendo poche ore prima del tramonto dalla piazzetta della chiesa di San Vincenzo si sale sulla sommità del vulcano, accompagnati dalle guide vulcanologiche locali, per godere del superbo spettacolo offerto dalle eruzioni notturne. Oggi, quando arriva il traghetto da Napoli che non può attraccare al minuscolo pontile in cemento di Ginostra (altro nome di Stromboli), un piccolo barchino “Caronte” trasporta i turisti e i loro bagagli a terra, ripetendo una sorta di rito di passaggio dalla vita frenetica delle città all’assoluto relax di queste isole.
ANCORAGGI DI STROMBOLI
Il punto di accosto meno disagevole è CALA FICOGRANDE a W di punta Lena o SCARI ad E di punta Lena. I due sbarcaderi di SCARI e FICOGRANDE, sono esclusivamnete adibiti al servizio di linea di traghetti ed aliscafi che collegano Stromboli con Milazzo, punto più vicino sulla costa nord della Sicilia, Stromboli con tutte le altre isole Eolie e Stromboli con Napoli. Qui è dunque impossibile ormeggiare. Si può invece fare rada poco lontano dagli sbarcaderi, esclusivamente con venti a regime di brezza – provenienti da NW – e solo con tempo dichiaratamente bello -. L’ancoraggio, poco lontano dalla riva, è reso difficile ed insicuro dalla notevole profondità dei fondali. Conviene sbarcare a turno e non lasciare mai incustodita la barca. In alternativa è possibile usufruire del servizio mooring nel campo boe a Ficogrande. Purtroppo Stromboli è isola senza alcun ridosso, quindi qualsiasi tipo di vento diventa subito pericoloso. in caso di cattivo tempo si trova riparo alle isole vicine.
Da non perdere l’esclusività del porto più piccolo del mondo: GINOSTRA, sul lato SW di Stromboli.
Filicudi è situata a 10 miglia di s tanza ver so W da Salina. Presenta una sagoma conica prolungata verso SE (Capo Graziano) che si collega al corpo centrale con una pianura bassa (Piana del Porto). Le coste di Filicudi sono scoscese, quasi ovunque deserte e difficilmente accessibili. Non offrono alcun rifugio sicuro, dato che la baia del porto è ridossata solo dai venti provenienti da SW. Le coste sono circondate da secche e scogli pericolosi, quindi porre attenzione e consultare sempre le carte nautiche. Dal porto procedendo verso S, bisogna a l l a r g a r s i molto f u o r i Capo Graziano, dato che segnaliamo una secca rocciosa coperta da soli 2,5 mt di acqua in estensione verso E di Capo Graziano. Procedendo verso W, incrociamo lo scalo di Pecorini a mare, pittoresco villaggio . I l posto è molto caratteristico, ma ci si può fermare solo con tempo buono, poichè le profondità aumentano molto bruscamente verso il largo appena ci si discosta dalla riva. Procedendo ancora verso N, incrociamo il gruppo dei caratteristici scogli La Canna e Montenassari, circondati da secche e semiaffioranti molto pericolosi, il passaggio verso terra è sicuro. Da non perdere la Grotta del bue marino.
ANCORAGGI DI FILICUDI
Il punto di approdo principale dell’isola di Filicudi è il Porto di Filicudi. Ma questo è solo una baia, dove trova sistemazione lo scalo dei traghetti ed aliscafi di linea che collegano Filicudi con le altre isole delle Eolie, con Milazzo in Sicilia e con Napoli, nel suo angolo W e dunque un pontile al quale se non sono previsti attracchi di mezzi di linea può essere utilizzato per gli ormeggi dellle imbarcazioni da diporto. L’alternativa è l’ancoraggio nella baia su fondale sabbioso in 7 – 10 mt di acqua.
Pecorini a Mare , sul versante S, è solo uno scalo da poter fare con tempo buono. non si hanno ridossi.
PERICOLI di Filicudi: ad E di Capo Graziano, secca rocciosa con 2,5 mt di acqua. Scogli sottocosta sul versante SW e NW.Secche rocciose e semiaffiornati intorno La Canna e Montenassari.
Testimonianza tangibile della varietà naturale di questo sorprendente arcipelago è senz’altro l’isola di Alicudi, la più occidentale delle Eolie, distante circa 34 miglia marine a ovest di Lipari. L’abbondante vegetazione spontanea che cresce su questo lembo di terra l’ha resa il luogo ideale per il regista Nanni Moretti, che vi ha girato il film Caro diario (Palma d’oro a Cannes nel 1994), in cui il protagonista si rifugia proprio ad Alicudi. Alicudi è dominata dal monte Filo dell’Arpa, un vulcano spento di circa 5 Km2, che copre l’intera isola e offre indimenticabili scorci: infatti, dall’alto ci si immerge in un paesaggio fatto di mare cristallino e nero, come spesso accade in queste zone, sullo sfondo della Sciara del fuoco che idealmente spinge lo sguardo verso il basso. Il sentiero che conduce alla vetta ha inizio dalla contrada San Bartolo facilmente raggiungibile dal porto, attraversa una prima parte di terrazzamenti parzialmente incolti fino ad arrivare a contrada Piano Fucile, dove sopravvivono testimonianze di un insediamento preistorico risalente al XVI a.C. Non molto distante da qui, è possibile visitare il Timpone delle Femmine, un arroccamento naturale utilizzato un tempo come rifugio contro le scorrerie dei corsari e dei pirati. Una lunga e intensa passeggiata ripagata dal meraviglioso panorama che si rivela ai nostri occhi dalla vetta, un regalo che solo la natura spontanea e selvaggia di Alicudi può offrire ai visitatori più curiosi.
Poco distante dallo stretto di Messina si erge il più grande vulcano attivo in Europa, l’Etna, uno dei più alti al mondo, entrato a far parte della World Heritage List dell’Unesco nel giugno 2013. Le frequenti eruzioni che nel corso della storia hanno minacciato la popolazione dei dintorni, hanno soprattutto plasmato il paesaggio circostante trasformando la flora e la fauna mediterranea in un ambiente dal fascino quasi lunare. In questo contesto, nel 1987 è stato istituito il Parco Naturale dell’Etna, una riserva naturale di rara bellezza che con i suoi boschi, sentieri, panorami, prodotti tipici, cittadine dall’inestimabile patrimonio storico, è in ogni stagione dell’anno una delle mete più gettonate dai viaggiatori, che essi siano amanti della natura, appassionati della buona cucina e praticanti di sport all’aria aperta. Il vulcano è coltivato fino ai mille metri s.l.m. e fortemente urbanizzato sui versanti est e sud, mentre si presenta selvaggio e brullo sul lato occidentale dove, dai mille metri in su, si scorgono le “sciare”, le tipiche lingue di fuoco che si tuffano nelle acque antistanti il vulcano.
Sul versante nord invece predomina un ambiente boschivo mentre ad est lo scenario è dominato della Valle del Bove, sui margini della quale si inerpicano fitti boschi. L’Etna è meta ininterrotta di escursioni di visitatori interessati allo spettacolo offerto dalle sue attività eruttive; in particolare, quando il vulcano è in eruzione di notte, la sua vista è particolarmente suggestiva: il fiume di lava che scorre lungo le pareti e gli zampilli illuminano il cielo, contribuendo a creare un gioco di luci unico nel suo genere, che in alcune occasioni è visibile anche dal mare arrivando dalle Eolie. Sono disponibili anche guide specializzate e mezzi fuoristrada che in completa sicurezza portano i visitatori fino ai crateri sommitali, a circa 3000 m., partendo dalle Funivie dell’Etna in zona sud a Nicolosi. Arrivando a una certa altitudine si può anche sentire il calore del vulcano sfiorando le rocce in mezzo alla neve! D’inverno, quando la neve ricopre l’intero paesaggio, l’Etna diventa un’attrezzata meta sciistica grazie allo storico Rifugio Sapienza nel territorio di Nicolosi, dove si apre una magnifica vista sul golfo di Catania con Acitrezza e Aci Castello e la valle del Simeto. Dalle piste di Piano Provenzana invece, a nord è visibile Taormina e sullo sfondo le coste della Calabria. Da non perdere la visita al Castagno dei Cento Cavalli, un albero di castagno plurimillenario, ubicato nel Parco dell’Etna e considerato come il più famoso e grande d’Italia. Si narra che una regina (forse Giovanna “La Pazza”) con al seguito cento cavalieri e dame fu sorpresa da un temporale durante una battuta di caccia nelle vicinanze dell’albero e proprio sotto i suoi rami trovò riparo assieme a tutto il numeroso seguito.
Per molti anni furono chiamati dagli abitanti della zona semplicemente “Caronie”, dal paese di Caronia che ne costituisce l’epicentro, ma il loro nome ha un origine ben più antica: infatti, deriva dal greco “nebros”, che vuol dire “cerbiatto”. I monti Nebrodi, insieme ai Peloritani ad est e alle Madonie ad ovest, costituiscono il nucleo dell’Appennino Siculo. Si affacciano a nord direttamente sul mar Tirreno e sulle isole Eolie, configurandosi come un vero e proprio terrazzo naturale in simbiosi con l’Etna, con il fiume Alcantara e l’alto corso del Simeto a segnarne il confine meridionale. Il paesaggio è profondamente asimmetrico a causa della variegata modellazione dei rilievi che ne caratterizzano l’architettura. A impreziosire questo scenario contribuisce anche una ricchissima vegetazione e ambienti umidi che favoriscono lo sviluppo della flora e della fauna spontanea. I boschi che ricoprono i monti costituiscono il Parco dei Nebrodi, la più grande area naturale protetta della Sicilia. Proprio le acque provenienti dai Nebrodi alimentano i due grandi laghi artificiali di Lago dell’Ancipa e Lago Pozzillo. I suoi rilievi si presentano piuttosto dolci e le cime più alte non raggiungono i 2000 m.
La stagione migliore per esplorare questi paesaggi è l’autunno, quando i boschi abbandonano la tipica colorazione verdeggiante per lasciare il posto a un’ampia tavolozza di colori. Tuttavia, anche in inverno in questi scenari quasi dolomitici si può praticare lo sci di fondo, mentre in primavera ci si può lasciare andare a una bella gita con le ciaspole tra boschi di alta montagna sullo sfondo del paesaggio marino siciliano. Non mancano itinerari destinati ai più golosi, infatti, per assaggiare le prelibatezze di questa terra è d’obbligo percorrere almeno una volta “le strade dei sapori”, itinerari enogastronomici che coinvolgono aziende locali specializzate nel divulgare i prodotti tipici dei Nebrodi. Tutta la Sicilia è stata attraversata da numerose dominazioni straniere, di cui rimangono ancora oggi tracce indelebili nelle tradizioni e nell’arte, come testimonia l’Abbazia di Santa Maria di Maniace, al confine tra i comuni di Bronte e Maniace. La struttura fu fatta costruire da Guglielmo II nel 1174 per espresso desiderio della madre, Margherita di Navarra, a ricordo della sanguinosa battaglia vinta da Giorgio Maniace contro gli arabi nel 1040.